Categoria: Editoriale (Pagina 38 di 51)

Editoriale 22 Settembre 2023

Vado a chiudere il discorso sulle frecce tricolori discostandomi dalle ragioni dell’incidente, facendo notare che in un mondo (il nostro), che le élite globaliste, su indicazione sei padroni universali, vogliono sia per forza green (chiamiamolo così), ebbene, lo spettacolo delle Frecce tricolori non è in nessun modo green. 

Infatti 

Per venticinque minuti di volo si bruciano circa ottomila litri di carburante, però tu devi (anzi, dovresti, anche se poi alla fine falliranno e non sarà così), comprare l’auto elettrica per dimostrare ed essere considerato come un cittadino responsabile e consapevole.

I venticinque minuti di volo ci costano circa 70 mila euro, soldi pubblici, dello Stato, dunque nostri. 

Ogni singolo velivolo per il totale delle parate annuali costa 1.9 milioni di euro, moltiplicato nove velivoli fa la modica cifra di oltre 17milioni di euro. Tutto ciò in un Paese (l’Italia), che muore sotto ogni punto di vista, basti pensare a come è ridotta la sanità è la scuola, giusto due esempi.

Davide Zedda

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Editoriale 21 Settembre 2023

Dopo aver analizzato ogni singolo aspetto anomalo (tra considerazioni, video e fotografie), in merito a quello che viene definito l’incidente della freccia tricolore a Caselle, ci si chiede il perché vi fossero molte persone in Italia a sapere che presto si sarebbe verificato un incidente così come poi è accaduto. Coloro i quali (compreso il sottoscritto), che erano a conoscenza di questa voce circa l’incidente, poi diventata realtà, sanno anche il motivo dell’incidente, perché di questi tempi è meglio parlare di incidente, anche se appare limpido che non si è trattato di un incidente, né ovviamente il pilota ha voluto schiantarsi. Si potrebbe allora dire che quella freccia l’hanno schiantata, ma non nel senso che sia stata colpita ed abbattuta, no. Insomma, credo sia chiaro il concetto. 

Quindi?

La domanda diventa dunque, perché? Vedete, all’interno dell’Aeronautica militare (e non solo), sono forti due correnti di pensiero. La prima a difesa delle Frecce tricolore, più nello specifico del velivolo, ovvero Aermacchi MB 339, un mezzo ottimo sia per l’addestramento che per il volo acrobatico, per di più, a livello di manutenzione, molto economico oltre che fortemente affidabile. Tuttavia, datato. Il suo primo volo risale al 12 agosto 1976. 

E poi c’è chi (non solo in Italia ma anche all’estero), con specifici interessi economici manda in USA, vorrebbe che la pattuglia acrobatica italiana cambiasse mezzo, cambiasse aereo. E c’è già chi dice, che molto presto ciò avverrà, anche per evitare nuovi strani incidenti. Se avete unito i puntini seguendo gli editoriali che ho scritto da domenica ad oggi, tutto ci sarà più chiaro, molto più chiaro. 

Davide Zedda

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Editoriale 20 Settembre 2023

Proseguendo il discorso relativo all’incidente della freccia tricolore, oggi andiamo ad analizzare le immagini, dunque il materiale fotografico della tragedia. Ma per comprendere la mia indagine nel suo complesso, occorre aver letto il mio editoriale di domenica e poi quello di ieri, lunedì. 

Le immagini, dunque. Ieri abbiamo visto e analizzato nei minimi dettagli e in tutte le sue anomalie l’unico video (strano, vero?), esistente sulla tragedia, mentre oggi come detto ci fermiamo a riflettere sulle immagini. Tuttavia dobbiamo partire da un presupposto, ovvero quello per cui non esiste (altro caso?), nessun video e nessuna foto della macchina in fiamme, così come non esiste nessun video e nessuna foto (quanti casi!), in grado di mostrare il momento in cui la palla di fuoco ha inghiottito la macchina. È morta una bimba di cinque anni, ferito il fratellino, feriti i genitori, il padre è già stato dimesso dall’ospedale. 

Se dello schianto dell’aereo esiste un solo video, che però ci racconta tante cose, le foto, che sono pochissime e pressoché tutte uguali, non ci raccontano sostanzialmente nulla. Scattate a distanza anche notevole da ciò che resta della macchina della sfortunata famiglia, queste foto ci mostrano soltanto un auto vuota bruciata ma non carbonizzata rovesciata fuori strada e nulla più. Davvero strano che nell’epoca in cui tutto viene filmato e fotografato, di questa immane tragedia esiste un solo video e qualche insignificante foto. 

Ma se l’incidente della freccia tricolore era nell’aria, annunciato (ed infatti si è verificato), si può sapere il perché è accaduto? Certo, ve lo racconto domani.

Davide Zedda


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Editoriale 19 Settembre 2023

No, sulla questione relativa all’incidente alla freccia tricolore non intendo fermarvi, non lancio il sasso per poi nascondere la mano, dunque vi racconterò tutto. Perché è giusto così, e così come ho anticipato che sarebbe accaduto un incidente ad un aereo della pattuglia acrobatica, ritengo doveroso arrivare fino alla fine per giungere al perché l’incidente è accaduto e cosa accadrà dopo questo incidente. Per arrivare alla conclusione, occorre attraversare le diverse tappe della vicenda, a partire dal video dello schianto. Non propongo il video perché lo conoscete benissimo tutti quanti, e perché vorrei che lo vedeste con occhi nuovi, seguendo le mie parole presenti in questo editoriale.

Chi filma?  

Non si sa. Esiste un solo filmato del decollo e dello schianto. Quasi sapesse (la persona che lo ha realizzato), che in quel momento sarebbe accaduto qualcosa. Si tratta di un uomo (lo sappiamo perché alla fine impreca), sta sul ciglio della strada con le macchine che lo sfiorano. Già questa non è una cosa normale. Si parla di uno stormo di uccelli che hanno rotto il motore della freccia, ma nel video non si vede nessun uccello, di più, ormai in qualsiasi aeroporto ci sono sistemi che impediscono agli stormi di creare danni. L’aereo prova a decollare, si vede che va giù, si vede che il pilota si lancia fuori dall’abitacolo, dunque lo schianto e la palla di fuoco. L’uomo impreca e chiude la telecamera, mentre le macchine (attenzione), quasi fossimo in un film o stessero seguendo un copione, non si fermano e proseguono con naturalezza. Come non fosse accaduto nulla, come non avessero né visto, né sentito nulla. Semplicemente irreale. 

Continuate ad unire i puntini, a domani per la terza parte del racconto.

Davide Zedda

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Editoriale 18 Settembre 2023

Alcuni di voi erano stati avvisati privatamente dal sottoscritto, e dunque mi sono testimoni del fatto che li avvisai già da alcune settimane in merito al fatto che in determinati ambienti vicini ai servizi italiani, si parlava (e francamente non ne so e non ne conosco il motivo), di un possibile incidente ad uno o più velivoli della pattuglia acrobatica italiana. 

Insomma, parliamo delle frecce tricolore. Personalmente pensavo che ciò sarebbe avvenuto a Cagliari, invece l’incidente (così viene presentato), è accaduto nelle vicinanze di Torino. 

Ma il luogo non conta, non è il luogo che fa la differenza, ma il fatto che queste voci hanno trovato conferma nella realtà dei fatti, tanto che come ben sappiamo, l’incidente è realmente accaduto. 

Si parla di un guasto al motore (manomesso?), io questo non lo so, e ad ogni modo qualsiasi tipo di indagine porterà ad una verità che non andrà a mettere nei guai nessuno. Resta il fatto che l’incidente (continuiamo a chiamarlo così), ha causa la morte di una bambina di cinque anni ed il ferimento del fratellino di nove anni. 

Non vi chiedo di credermi, magari prendete il poco che ho potuto scrivere come una storia, un’ipotesi, come meglio credete. Per me non fa importanza né differenza, ma ripeto, alcuni di voi sono stati avvisati dal sottoscritto che molto presto sarebbe accaduto quanto è accaduto ieri a Torino. Ed è anche probabile (ma questo lo si vedrà), che tra pochi giorni non si parli più del caso. Questa è una mia supposizione, che anche se non trovasse riscontro nella realtà dell’informazione mainstream, non cambierebbe di una virgola la storia (ecco, consideratela come una storia), che vi ho raccontato. Intanto voi riflettete ed unite i puntini. Se lo farete, questa storia vi sembrerà sempre meno strana.

Davide Zedda

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Editoriale 17 Settembre 2023

Non conosco la situazione dei media mainstream televisivi, ma ho ben chiara quella sui giornali. Non si parla che di Covid, del fatto che ha il virus rialzato la testa, delle mille varianti, della necessità di tenere alta la guardia. Insomma, la solita narrazione più o meno terroristica che ben conosciamo, che tolta qualche eccezione vine portata avanti quotidianamente. E così sarà quantomeno per tutto l’autunno, se non anche per tutto l’inverno, periodo in cui parleranno di Covid e cambiamento climatico, ovvero, i due temi caldi e cari al sistema. Tralasciamo per un attimo la farsa sul cambiamento climatico, e veniamo al discorso Covid. 

Perché ne parlano? 

Da una parte c’è la strategia della tensione, dunque, uno degli obiettivi è quello di tenere alta la paura nel maggior numero possibile di persone. Non a caso da dopo ferragosto mi segnalate da ogni parte d’Italia persone che stanno con la mascherina, anche la Ffp2. Queste persone faranno il vaccino anti Covid, non c’è ombra di dubbio. Senza i soldi delle big Pharma non ci sarebbero né le Tv e neppure i giornali, va da sé che devi guadagnarti il loro sostegno, ed in questo momento (oltre alle classiche pubblicità sui farmaci), i media devono spingere in ogni modo affinché le persone cadano nel terrore e sentano la necessità di vaccinarsi contro il Covid. 

Conclusione 

Ad ottobre inizierà la campagna vaccinale, essa sarà assolutamente senza nessun obbligo, andrà al macello chi sceglierà di andarci, volontariamente. Punto. Anzi no, un ultima cosa, saranno davvero relativamente tante le persone che si vaccineranno. Non saranno poche, purtroppo.

Davide Zedda

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Editoriale 16 Venerdì 2023

Per comprendere quanto la gente in Italia sia distante dalle problematiche reali della vita e di quanto sia lontana da ciò che sta accadendo anche a livello mondiale, e più in generale per comprendere quanto la gente sia lontana anni luce dai temi che trattiamo noi cosiddetti complottisti, è sufficiente (ad esempio), entrare su Twitter, dove pochi giorni fa, in vetta alle tematiche maggiormente trattate (si chiamano tendenze), c’era il Grande Fratello. 

Quanto accaduto in questi tre anni, è alla stragrande maggioranza degli italiani come fosse non accaduto. E da quel ne usciremo meglio, che ovviamente era una trappola del sistema, si evince con assoluta facilita quanto invece si è venuti fuori estremamente peggiorati ed ancor più menefreghisti. 

Mi pare perfino superfluo evidenziare che ad un popolo così puoi fare di tutto, è ovvio che ad un popolo che non si fa domande, ad un popolo che non studia, ad un popolo ignorante, puoi davvero fare tutto. È sufficiente vedere quanto accaduto con la farsa pandemica, poi con la guerra, quindi con il cambiamento climatico, tra poco con gli alieni. 

E dove c’è un popolo ignorante, puoi fare i più grandi e terribili esperimenti, sociali e sul territorio così anche come sui cieli e in terra. 

Se a ciò aggiungiamo il fatto che milioni di resistenti e combattenti come noi, sono ritornati all’effimera libertà della quale abbiamo goduto fino al 2019, e che dunque di quei sette milioni di resistenti, ben pochi sono rimasti in campo a lottare, sì, mi spiace dirlo, ma la prossimo giro si salveranno davvero poche persone. Ed alla fine è anche giusto così. 

Davide Zedda

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Editoriale 15 Settembre 2023

Con questo editoriale voglio ritornare alla strage di Stato americana in quel 11 settembre 2001, di cui nello specifico abbiamo parlato in data 11 settembre, ma poi ci siamo fermati. Ebbene, è accaduta una cosa quantomeno singolare, perché il mainstream non ha sostanzialmente parlato e ricordato l’11 settembre, a differenza degli anni precedenti, con particolare riferimento al ventennale della strage, anni in cui, non solo il mainstream ricordava quanto (a detta loro), accaduto, ma si mandavano in onda speciali, dibattiti, di tutto. 

Ed ora? 

È certamente ed evidentemente arrivato il momento di non parlarne più, anche perché sempre più persone hanno capito di essere state ingannate o quantomeno non credono più ciecamente alla versione ufficiale, molta gente diventa sospettosa, si fa domande, e ciò è un buon segnale. Ed in effetti, anche attraverso internet, ormai, chiunque voglia conoscere la verità sull’11 settembre non deve neppure faticare con le ricerche, e quindi siamo ad arrivati ad un punto che più se ne parla, più gente comprenderebbe il complotto, ed allora silenzio, meglio non rischiare che la gente (in numero sempre maggiore), sappia e venga a conoscenza dei fatti realmente accaduti. 

Non solo 

Anche sui social in pochissimi hanno ricordato la strage, che ripeto, è passata decisamente in sordina. Anche in merito al l’11 settembre siamo al fuggi fuggi generale. 

Davide Zedda

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Editoriale 14 Settembre 2023

Care amiche e cari amici, poiché soltanto una piccola minoranza di coloro che seguono il canale ascolta gli audio delle 13:00 e delle 20:00, provo disperatamente a chiedervi aiuto a mezzo editoriale, sperando che nessuno si offenda e qualcuno legga e intervenga. Questo Canale potrà andare avanti soltanto con il vostro aiuto, poiché si regge sulle libere donazioni. La situazione è drammatica, mai così male. Ribadisco, drammatica e non più sostenibile. 

Io 

Il mio impegno non è mai venuto meno, e sempre a proposito del mio impegno, la cosa più naturale da fare in virtù della crisi economica che attanaglia il Canale, sarebbe quella di tagliare alcuni servizi, specie quelli risultanti a me più pericolosi. Ma non lo faccio, anzi li sto moltiplicando, vedi ad esempio i tanti volantini. Questo perché chi dona merita che io sia sempre presente offrendo loro il meglio, sia sul canale che in privato. Servizio (quello in privato), da qualche giorno dedicato soltanto ai lettori sostenitori del Canale. Scelta dolorosa ma necessaria. 

Quindi? 

Permettetemi di sopravvivere dignitosamente di questo lavoro, permettetemi di poter proseguire nel servirvi in scienza e coscienza al meglio, instancabilmente 365 giorni l’anno, proseguendo sulla strada del bene collettivo messo al di sopra di quello personale. Questo nostro fortino di libertà, conoscenza, cura dell’anima, dove non si fa terrorismo e dove le fake vengono spezzate in due, non deve chiudere. Sarebbe un delitto, anzitutto di abbandono nei miei confronti. E scusatemi se mi ripeto, ma mai come in questi mesi mi sono sentito usato e gettato via. A questo giro si è salvato chi ha resistito, al prossimo soltanto chi saprà. Questo canale è conoscenza, fate voi.

Grazie per l’attenzione, e grazie di cuore a chi interverrà con una donazione. Il mio è un appello serio, urgente e disperato. 

Davide Zedda

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Editoriale 13 Settembre 2023

Nel momento in cui saltano fuori notizie terroristiche, che ormai corrispondo pressoché sempre a delle colossali fake (vedi quelle sul ritorno di obblighi vaccinali, mascherine e restrizioni), ebbene, sia che esse provengano dal mainstream, sia che esse provengano (quasi sempre), dai soliti profeti di sventura e professionisti del terrore, queste devono essere immediatamente bloccate. Il problema sta proprio in questo punto. 

Non bisogna farle diventare virali, perché in questo modo si va a terrorizzare milioni di persone, che poi vivono nel panico, dunque in una condizione che li rende incapaci di comprendere che non c’è motivo di stare in ansia. 

Se le fake terroristiche girano forte, esse sono sostanzialmente inarrestabili, e a poco serve (ad esempio), la mia opera di spiegazione (sia a mezzo editoriale che a mezzo video), in merito al fatto che esse sono fake. Badate, non ci è nessun paradiso nel dire che le notizie terroristiche diventano virali, mentre quelle positive no. Anzi, esse spesso vengono viste con sospetto.

In merito al Covid, è accaduto quanto accaduto lo scorso anno. Proprio tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno picchiano forte con il terrorismo, chi per ottenere qualche vaccinato in più, chi per tenere tutti sulla corda. Si chiama strategia della tensione, fortemente voluta del sistema che per di più non deve sforzarsi molto affinché le persone precipitino nuovamente nell’incubo della paura, perché nel momento in cui le fake terroristiche diventano virali, per il sistema il gioco è fatto e senza nessuna fatica. Chiara la dinamica? Chiaro come funziona? Fermiamo la catena del terrore. 

Davide Zedda

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