Categoria: Editoriale (Pagina 39 di 51)

Editoriale 12 Settembre 2023

Pensare che la stragrande maggioranza della popolazione del pianeta Terra creda alla narrazione ufficiale degli attentati USA in data 11 settembre 2001 (nonostante le schiaccianti prove contro la versione ufficiale), mi fa riflettere sulla potenza del pensiero unico dominante imposto dai padroni universali e dalle élite globaliste. Oggi ricordiamo l’attentato che gli USA procurano ai danni dei propri cittadini (al costo di migliaia di morti), per avere il via libera su due fronti. La guerra in Afganistan, ed in primis far  vedere al mondo chi gli occidentali dovevano odiare: ovvero il millenario popolo e la millenaria cultura islamica. Nel 1970 il finto sbarco sulla Luna, in data 11 settembre 2001 l’attentato alle torri gemelle. Forse i due più grandi inganni nella storia dell’umanità, uno (quello dell’11 settembre), iniziato e finito nel sangue, prima con l’eccidio di chi stava nelle torri, poi quello versato inutilmente in Afganistan, dove ovviamente erano presenti anche i soldati italiani. 

E ancora  

Le date non sono mai casuali, ed d infatti in data 11 settembre 1973, portarono al potere in Cile (grazie al golpe USA), Augusto Pinochet. Il criminale al soldo di Washington che portò avanti uno sterminio di massa voluto e sostenuto dagli agli Stati Uniti che è che terminò soltanto nel 1990. 

Davide Zedda

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Editoriale 11 Settembre 2023

Scusate, ma mi sono rotto i coglioni di avere a che fare con un mare di terrorizzati che mi contattano in privato per informarmi insistentemente che a settembre ricominciano con vaccini obbligatori e mascherine obbligatorie. Nel 2023 l’ignoranza è una scelta, seguire il mainstream, così come i profeti di sventura ed i professionisti del terrore, significa non aver imparato nulla in questi tre anni. Queste parole mi pesano, ma spero che qualcuno legga ed apprezzi. Il mio servizio non è evidente adatto a chi per vivere necessita di star male. 

Ordinanza Ministro 

La nuova aggiunge alla precedente i tamponi in pronto soccorso per chi si presenta con sintomi influenzali. Semplice, se ho sintomi influenzali non vado in pronto soccorso, non vi è motivo. E se ci vado significa che non sto poi così tanto male, dunque non mi lamento se mi fanno un tampone prima di visitarmi. O no? E che cazzo! E ancora, non ci sarà nessun obbligo vaccinale, non so più come dirlo e spiegarlo, ed è falso (e quante cazzo di volte devo dirlo?), il fatto che se non ti vaccinerai contro il Covid e l’influenza non verrai operato. Le mascherine? Spetta alle direzioni sanitarie, imporne o meno l’uso. Ma è cosa che esiste già da almeno sei mesi. Prima dove eravate? E vi ricordo che per direzione sanitaria non si intende solo quella degli ospedali ma anche quelle degli ambulatori (anche privati), di qualsiasi specie e natura, perfino i medici di base potevano e possono richiedere la mascherina. 

Non ne posso più 

Non posso ossessivamente ritornare sempre sugli stessi argomenti (o meglio, non argomenti), nonostante abbia prodotto scritti e video a volontà, ovviamente ed evidentemente mai letti e mai visti.

Scuola 

Non si useranno le mascherine. Se non vi è chiaro, il problema è vostro. 

Basta!

Merito sostegno e rispetto, non zero euro e cancellazioni. Vergogna! 

Davide Zedda

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Editoriale 10 Agosto 2023

Come già spiegato in diverse inchieste, anche a mezzo video, in Italia non possono esistere, e mai esisteranno, le città dei quindici minuti. I motivi sono sempre gli stessi, e non ci vuole mica molto a capirlo, basterebbe (ad esempio), non ascoltare i profeti di sventura ed i professionisti del terrore ed utilizzare il proprio cervello. La conformazione fisica in sé delle città italiane impedisce che esse (salvo raderle al suolo), di poterle rendere fruibili in tutto e per tutto in quindici minuti e pochi metri. In Italia, avere tutto a portata di pochi metri e quindi minuti è di fatto impossibile. Quel tutto significa che nel giro di ottocento metri, quindi ogni ottocento metri, oppure ogni quindici minuti da dove ci si trova, dovrebbe esserci le case, i luoghi di lavoro, di svago, le scuole, un ospedale, i negozi e tanto altro. Non è neppure utopistico, è proprio una grande idiozia. 

Quindi? 

Si corre (ma neppure ovunque e neppure velocemente), e il concetto vale soltanto per i piccoli centri, verso le città cosiddette Smart. Città dove tutto è più accessibile e raggiungibile, dove regnano valori green, dove Il 5G sarà un pilastro fondante di questi centri, ma pur sempre in Italia, dove anche soltanto per rifare una piccola strada o coprire le buche è impresa pressoché impossibile. Alla fine in Italia non vedremo mai una città dei quindici minuti, certamente diversi tentativi di Smart city. Ed uso il termine tentativi non a caso. Un esempio su tutti. Cagliari, gia dal 2020, secondo i dettami del Piano Colao, dove essere una delle prime cinque città italiane modello Smart city. Attualmente (e sono passati più di tre anni), Cagliari non è una smart city, e mai lo diventerà. Il vero pericolo? Lo vediamo domani.

Davide Zedda

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Editoriale 8 Settembre 2023

Care amiche e cari amici, poiché soltanto una piccola minoranza di coloro che seguono il canale ascolta gli audio delle 13:00 e delle 20:00, provo comunque a chiedervi aiuto a mezzo editoriale, sperando che qualcuno legga e intervenga. Questo Canale potrà andare avanti soltanto con il vostro aiuto, poiché si regge sulle libere donazioni. La situazione resta drammatica, ben poco meglio rispetto agli scorsi mesi estivi.

Io 

Eppure il mio impegno non è mai venuto meno, sia sul canale, sia in privato, dove da sempre rispondo a tutte e tutti senza guardare se la persona che si rivolge a me (quasi sempre per chiedere lumi su temi già trattati in merito a fake terroristiche), sia o meno una persona che dona. Rispondo, sempre, fino a notte fonda, perché sono una persona seria e disponibile. E sempre a proposito del mio impegno, la cosa più naturale da fare in virtù della crisi economica che attanaglia il Canale, sarebbe quella di tagliare alcuni servizi. Ma non lo faccio, anzi li sto moltiplicando, vedi ad esempio i tanti volantini. 

Soluzione 

Permettetemi di sopravvivere dignitosamente di questo lavoro, permettetemi di poter proseguire nel servirvi sul canale e in privato in scienza e coscienza al meglio, instancabilmente 365 giorni l’anno, proseguendo sulla strada del bene collettivo messo al di sopra di quello personale. Questo nostro fortino di libertà, conoscenza, cura dell’anima, dove non si fa terrorismo e dove le fake vengono spezzate in due, non deve chiudere. Sarebbe un delitto, anzitutto di abbandono nei miei confronti. E scusatemi se lo scrivo nuovamente, ma mai come in questi mesi mi sono sentito usato e gettato via. A questo giro si è salvato chi ha resistito, al prossimo soltanto chi saprà. Questo canale è conoscenza, e ci salveremo.

Grazie per l’attenzione, e grazie di cuore a chi interverrà con una donazione. Il mio è un appello serio ed urgente.

Davide Zedda

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Editoriale 7 Settembre 2023

Dopo il volantino sull’It Alert con tutte le indicazioni delle date dei test e tutte le indicazioni su come disattivarlo, dopo il volantino sulla farsa climatica, dopo quello su come difendersi dal 5G, ieri alle 22:00 vi ho messo a disposizione quello per certi versi ritengo essere nell’immediato il più importante, ovvero quello dedicato al cosa fare ogni qualvolta i nostri cieli vengono bombardati da scie chimiche. Mai nessuno di questi volantini è diventato virale, mai. Per di più quello di ieri sera, non solo ha ricevuto pochissime condivisioni, ma addirittura dalle 22:00 in molti hanno preferito abbandonare il Canale. Vorrei dunque ringraziare di cuore chi ha condiviso (ieri come le altre volte), e si sta impegnando nella lotta, che passa anzitutto dal conoscere, far conoscere e difendersi. Perché sapete perfettamente che la scorsa volta si è salvato soltanto chi ha resistito, la prossima volta soltanto chi saprà e agirà per tempo. 

Inoltre 

Sulle scie chimiche (come già detto), non intendo più in alcun modo creare video collettivi delle immagini e dei video che ogni giorno (a decine), mi mandate sulle scie. Questo per il semplice motivo che poi il video collettivo di denuncia (così è sempre accaduto), non viene condiviso, non diventa virale, dunque non ha alcun senso produrlo.

Grazie 

Infine un grazie di cuore nuovamente rivolto a chi condivide e agisce, ve lo devo perché sapete perfettamente che mettersi ad intralciare il sistema come faccio io comporta per me rischi molto alti, che francamente, visti i risultati, non dovrei assumermi. Tuttavia c’è una minoranza che merita ciò che faccio e ciò che rischio, che chiede soluzioni ai problemi, e per loro, per voi, continuerò ad espormi e rischiare, costi quel che costi. 

Grazie di cuore 

Davide Zedda

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Editoriale 6 Settembre 2023

Occorre approfondire. Non tanto il caso Ustica in sé, ma le parole ed il perché delle parole di Giuliano Amato, che sostanzialmente ha raccontato la verità sui fatti di quella tragica notte, una verità che si conosceva apertamente, e della quale ho parlato a mezzo articoli e video più e più volte. Insomma, sul fronte verità sulla strage di Ustica non c’è nulla di nuovo, nulla. Se non la richiesta di Giuliano Amato (pressoché un imperativo), nei confronti di Macron, affinché il presidente francese (che all’epoca non aveva nessun incarico, a differenza di Amato che era presidente del consiglio), di chiedere scusa per quanto accaduto sui cieli italiani in quella notte d’estate di 43 anni fa. 

Attenzione 

Come prima cosa, Amato non ha certamente parlato di suo spontanea volontà, gli è stato certamente chiesto dai nostri servizi, per conto del Governo o altri, di dire ciò che ha detto. Ciò che non sappiamo è il perché gli sia stato chiesto di fare questa piazzata, perché ovviamente c’è qualcosa dietro. Immediatamente dopo le dichiarazioni di Amato, l’intero mainstream ha cominciato a parlare quasi solo esclusivamente, non di Amato, ma della strage di Ustica. Siamo in sostanza all’utilizzo di un’arma di distrazione di massa, siamo al depistaggio. Si parla solo di Ustica perché evidentemente serve che l’opinione pubblica pensi solo a quello. Sì, io credo si tratti di un depistaggio atto a coprire qualcosa di cui nulla sappiamo, un qualcosa che deve ancora avvenire, e che magari avverrà senza necessariamente che noi lo vedremo a sapere. Io non so, non lo sa nessuno, ma è molto più che probabile che da qui a Natale accada qualcosa, anche a nostra insaputa. So questo, e paradossalmente non è poco.

Davide Zedda

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Editoriale 5 Settembre 2023

Dopo una tregua di qualche giorno, da tre giorni, mi state mandando un mare di segnalazioni video e fotografiche da tutta Italia in merito al fatto che i nostri cieli, lo vedo anche io qui in Sardegna, sono “gonfi” di scie chimiche. Più leggere in alcune zone, molto più marcate specie al nord. Se soltanto la gente alzasse di più gli occhi al cielo, in molti capirebbero che qualcosa non va bene, anzi, va male, malissimo. 

Più volte ho raccolto le vostre foto ed i vostri video andando così a produrre un unico video con tanto di indicazioni geografiche con i nomi delle città e dei luoghi da dove arrivavano le immagini. Purtroppo non siamo stati capaci di rendere virali questi video, che nel momento in cui non raggiungono il maggior numero di persone, perdono di efficacia perché non diventano una denuncia portata alla luce del sole ma soltanto qualcosa che neppure noi alla fine andiamo a guardare. Insomma, un grazie di cuore a chi condivise. 

Altro problema sta nel fatto che sostanzialmente nessuno sa con certezza cosa contengono queste scie, dunque non sappiamo ciò che ci cade in testa e cosa respiriamo. Si parla di sostanze in grado di modificare il meteo ma anche di sostanze utili alle comunicazioni militari. Insomma, certamente Geoingegneria. Restiamo comunque nel campo delle ipotesi e nell’assoluta incertezza. Ma il problema esiste ed è di immani proporzioni. La prima cosa che mi viene in mente che si potrebbe fare, è quella di chiamare chi di dovere per lanciare l’allarme ogni qualvolta si ripresenta il problema. Giusto per fare un esempio: Carabinieri, Polizia, Aeronautica, Protezione Civile, il Sindaco, i Vigili del fuoco, ed altri. Io lo farò, una volta si chiama da una parte, la volta successiva un altro numero e così via. Devono sapere che sappiamo, o meglio, che vediamo e che ci sentiamo in pericolo, perché siamo in pericolo.

Davide Zedda

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Editoriale 4 Settembre 2023

43 anni fa sui cieli di Ustica venne abbattuto il DC9 Itavia in volo da Bologna a Palermo. 81 le vittime. Indago sul caso dal 2000, e giunsi alla verità (più volte raccontata con articoli e video anche qui sul Canale, ecco il link al mio video), nel 2008. Ora il caos per le parole di Amato, ed allora vi racconto nuovamente la verità. 

I fatti 

L’Italia aveva moglie e amante. Ciò che vi racconto è il frutto di una mia intervista del 2008 fatta a Firenze alla Presidente dell’Associazione famiglie vittime della strage di Ustica, ovvero Daria Bonfietti. La moglie era Washington, l’amante la Libia: per interessi energetici e per la partecipazione di Gheddafi alle quote azionarie FIAT per un totale di poco inferiore al 15%, ovvero un’enormità. Per tali motivi, i Mig libici attraversavano i nostri cieli indisturbati con il trucco che ingannava i radar dell’epoca, ovvero volando sotto la pancia dei nostri aerei di linea. La Francia avvisò il Governo italiano che ciò non sarebbe più stato permesso, dunque avrebbero aperto il fuoco. Quella sera (27/06/80), due Mig libici attraversarono i nostri cieli: uno di rientro dalla ex Jugoslavia (per manutenzione), l’altro (direzione Jugoslavia), decollò senza Gheddaffi, che avvisato dai nostri servizi, non partì e si salvò.

Quella sera il mare italiano era un teatro di guerra. Portaerei americane, francesi, caccia da tutta Europa. Il MiG di rientro dalla Jugoslavia si piazzò sotto la pancia del DC9. Mentre un secondo MiG fu abbattuto e ritrovato sui monti della Sila in Calabria. Dalla portaerei francese Clemenceau si sollevò in volo un caccia che raggiunse il MiG che stava sotto la pancia del DC9, sparò un missile, il MiG si spostò, il missile colpì il DC9. Da qual momento depistaggi e morti ammazzati per coprire la verità. Una verità ora alla portata di tutti e confermata anche da Cossiga.

Davide Zedda

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Editoriale 3 Settembre 2023

Ne ho cominciato a parlare in maniera decisa e convinta nel video di ieri delle 12:00. Che cos’è il progetto Blue beam? Ed è davvero legato ad un piano di falsa invasione aliena a mezzo ologrammi? Probabilmente siamo davanti ad un gigantesco depistaggio, tanto che il progetto Blue Beam potrebbe essere ben altro. Mi spiego meglio. 

La traduzione letterale del termine blue beam è raggio blu, proprio quello che abbiamo visto in azione a Maui nelle Hawaii. Beam come raggio, blue come il colore, ed infatti a Maui, tutto ciò che era colorato di blu non ha riportato danni, o almeno non grossi. Essendo il raggio un’arma ad energia diretta, essa è estremamente precisa, tanto che la vegetazione non è stata colpita, proprio perché l’obiettivo della missione di guerra compiuta proprio su Maui, mirava a distruggere le case per poi confiscare i terreni senza distruggere la natura incontaminata, per arrivare quindi a fare di Maui una Smart city. Prima la radi al suolo, poi vai a ricomprare i terreni a quattro soldi e la trasformi in una città Smart 5G. Solo con un attacco così feroce, gli USA potevano piegare la resistenza della popolazione dell’isola da sempre conservatrice e contraria a Washington. 

E gli alieni? A meno che non si voglia dare la colpa agli ufo in caso di nuovi attacchi con armi ad energia diretta, il progetto blue beam non riguarda gli alieni ma gli attacchi con il raggio blu. Che a quanto pare si può bloccare soltanto con il colore blu, ed infatti in Cina ed in altre molte località asiatiche e no solo, le case stanno diventando blu, al,emo sui tetti. Coincidenza o difesa preventiva? 

Davide Zedda

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Editoriale 2 Settembre 2023

La campagna vaccinale anti Covid scatterà dal mese di ottobre e come già e sempre evidenziato sarà raccomandata (non vi sarà nessun obbligo), a poche categorie di persone. Gli over 60 indipendente dal loro stato di salute, i fragili (indipendentemente dall’età, dunque anche bambini), e agli operatori sociosanitari, dunque medici, infermieri, chiunque lavori in strutture mediche di qualsiasi tipo. In questi giorni è arrivato il via libera da parte di EMA per la somministrazione del nuovo vaccino anti Covid. Più in generale si è reso noto che “in concomitanza con la campagna antinfluenzale per la stagione 2023/2024, è stato previsto l’avvio di una campagna nazionale di vaccinazione anti Covid 19 con l’utilizzo di una nuova formulazione di vaccini a mRNA e proteici con formulazione aggiornata monovalente XBB 1.5l. 

Cosa non torna 

Intanto il vaccino in sé, tanto che il fatto che non sia obbligatorio non può bastare per far dormire sonni sereni, perché c’è chi lo farà o verrà convinto a farlo. È nostro compito informare il più possibile il maggior numero possibile di persone affinché non vadano nella trappola del nuovo vaccino. 

Ma non solo 

È un vaccino che vendono come adatto alla variante Pirola (che nome), variante (esistente?), che ad ogni modo è saltata alle cronache da neanche due settimane. Ciò significa in sostanza che la Pfizer vende (e gli Stati, compreso quello italiano), comprano, un vaccino che difende da una variante (Pirola), che quando il vaccino è stato aggiornato, la variante in oggetto non esisteva. EMA ha immediatamente dato l’ok alla commercializzazione del vaccino sulla base di quale criterio scientifico? Nessuno, ovviamente. C’è da ingrassare le tasche della Pfizer, ciò è sufficiente per dare il via libera. Grave, gravissimo. 

Davide Zedda

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