Categoria: Editoriale (Pagina 47 di 51)

Editoriale del 18 Giugno 2023

Mi è stato chiesto di fare chiarezza in merito ai prelievi bancomat con tessera sanitaria. Anzitutto non vi è nessun obbligo, è una iniziativa di Intesa San Paolo, per attivarla occorre che sia il cliente a chiedere alla propria banca di abilitare la propria tessera sanitaria al prelievo dagli sportelli ATM. Pertanto, non c’è nessun pericolo, e gli allarmi di questi giorni sono ingiustificati. 

Vediamo meglio 

Tutto parte dal periodo pandemico, quando diversi bonus erano spendibili soltanto attraverso la tessera sanitaria. Oggi la tessera sanitaria del gruppo Intesa San Paolo, può essere utilizzata come strumento di prelievo del contante. Questo è possibile nei negozi convenzionati con sistema di pagamento Money, esattamente come un bancomat.

Nessun automatismo

Non solo la tessera sanitaria non è obbligatoria per poter prelevare, ma i clienti Intesa San Paolo che desiderano che la loro tessera sanitaria diventi un bancomat, devono necessariamente farne esplicita richiesta. Insomma, nessun automatismo, nessun obbligo. Dipende dal singolo cliente. Peraltro la banca non ha neppure lanciato l’iniziativa ed avvisato i propri correntisti della possibilità in essere, direi che ad oggi i pericoli in tal senso stanno a zero. 

Il messaggio che è passato

C’è stato solo un timido tentativo da parte dei profeti di sventura e sei professionisti del terrore di far passare la questione come ormai prossima per tutti e obbligatoria. Ma non hanno avuto successo. 

Davide Zedda

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Editoriale del 17 Giugno 2023

A pochi giorni dalla fake sul green Pass mondiale per tutti e per sempre, ecco la nuova balla clamorosa, stavolta sulla guerra. Alle 22:00 di ieri ho fatto un audio per smontare la fake poiché massacrato dai vostri messaggi in privato. Era doveroso, e sono immediatamente intervenuto. 

Ringrazio di cuore le pochissime persone che hanno ascoltato il mio audio, ringrazio ancor di più, le ancor meno numerose persone (si contano sulle dita di due mani), che hanno condiviso l’audio. Detto ciò, da oggi non darò più nessun tipo di assistenza in privato se il tema è già stato trattato dal sottoscritto su questo canale. 

Girare per mille canali senza mai passare per questo canale, raccogliere in giro ogni tipo di fake per poi scrivermi per sapere se ciò che si legge in giro è verità o menzogna, rappresenta una immensa mancanza di rispetto nei confronti del sottoscritto e del mio lavoro. Fare così, significa soltanto una cosa: che questo mare di persone non segue il canale. 

Detto ciò non sono tenuto a dare servizio in privato a chi non segue il canale. Troppo comodo: gratis e personalizzato. Basta! Chi vuole vivere nel terrore è giusto che viva nel terrore, chi non vuole seguire il canale è libero di non seguirlo: io sono libero di non dare più assistenza in privato a queste persone. E il giorno che non ci sarà più il sottoscritto e questo canale, non vi resterà che il terrore dei profeti si sventura e sei professionisti del terrore, ai quali state stendendo il tappeto rosso. 

Non torno in forma scritta all’audio delle 22:00: ecco il link per poterlo ascoltare comprendere in cosa consiste la clamorosa fake virale sull’imminente entrata in guerra dell’Italia contro la Russia. 

A queste persone dico: vi meritate il terrorismo che vivete. Vi meritate di vivere male, costantemente nel terrore: perché alla fine vi piace. Giusto così, basta! 

Davide Zedda

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Editoriale del 16 Giugno 2023

Io non patteggio per nessuno, ed allo stesso tempo rispetto il pensiero di tutte e di tutti. Tuttavia dico sempre ciò che penso, sperando di non urtare la sensibilità altrui. Con la vicenda di Silvio a Berlusconi si è a mio giudizio superato ogni limite di decenza. Non parlo della retorica mediatica, quella fa parte del grande show. E non ho neppure intenzione di entrare nel merito di cosa ha fatto nella vita Berlusconi. Perché ha fatto cose importanti e cose meno importanti, cose positive e altre negative. Esattamente così come scritto negli atti processuali e nelle pagine della storia italiana da quando Silvio Berlusconi è diventato Silvio Berlusconi. È stato certamente importante in politica estera, ma ripeto, non sono qui per dare giudizi. Quelli li ha dati la magistratura, la storia di questi anni ben prima del 1994, altri li darà il tempo.

Funerali di Stato

Più che una funzione funebre, la messa nel Duomo di Milano aveva la parvenza di una beatificazione: cerimonia solenne con litanie. È stata una scelta. Anche i funerali di stato sono una scelta, così come il lutto nazionale. Quel funerale di Stato negato a Falcone, Borsellino, Pertini e via dicendo. Posso accettare tutto, ma i funerali di Stato a Silvio a Berlusconi sono ingiusti, ma hanno un senso simbolico sacrale: sono i funerali alla seconda Repubblica. Come già raccontatovi, con la morte di Silvio a Berlusconi, passiamo alla terza Repubblica. Quella che dopo il Governo Meloni non c’è più nulla. 

Numeri 

Ben 20.000 persone, hanno esclamato i media. Pochissimi, di fatto. Tifosi del Milan, i suoi dipendenti e poco più. Il 13 giugno 1984 in Piazza San Giovanni a Roma, si celebrarono i funerali laici di Enrico Berlinguer. Presenti circa due milioni di persone: non erano suoi dipendenti né tifosi del Cagliari. Stop! 

Davide Zedda

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Editoriale del 15 Giugno 2023

Quanti giorni sono passati dall’ultima fake terroristica? Parlo di quella del green pass mondiale per tutti e per sempre. Pochi giorni Vero? Ebbene, i profeti di sventura ed i professionisti del terrore, lanciano ora una nuova balla colossale. Stavolta con data precisa: quella del 23 agosto 2023. Secondo questi sciagurati di successo (perché vanno forte e di moda), in quella data il gruppo bancario San Paolo chiuderà tutti gli sportelli bancomat e non sarà così più possibile prelevare contanti. Detto che i contanti si possono ritirare anche in filiale (scomodo, ma è così), la fake è stata ed ancora talmente forte e virale, che il gruppo Intesa San Paolo è dovuto intervenire ufficialmente con il seguente comunicato stampa: “Intesa Sanpaolo ha smentito categoricamente, al Wall Strett Italia, le voci sulla dismissione degli sportelli di prelevamento automatico e la loro chiusura. Al contrario, l’istituto bancario sta implementando strategie per potenziare i servizi offerti ai clienti attraverso alternative digitali”.

Detto ciò 

I servizi bancari ormai viaggiano sempre più in digitale, attraverso una App è possibile sostanzialmente fare tutto. La vita di banca e più in generale la vita in banca è profondamente cambiata, in primis per i dipendenti bancari. Ciò che realmente andrà a sparire sono gli assegni bancari, e tale strada è stata aperta proprio dal gruppo Intesa San Paolo, che permetterà il solo utilizzo di assegni circolare, dunque da emettere direttamente in filiale. Filiali che non chiuderanno, così come i bancomat dove prelevare denaro contante. 

La vera lotta 

È quella contro la totale digitalizzazione della moneta, dunque del contante per una società senza più cartamoneta. Il contante (come più volte scritto e raccontato a mezzo video), rappresenta l’ultimo baluardo di libertà. E lo dobbiamo difendere ad ogni costo. 

Davide Zedda 

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Editoriale del 14 Giugno 2023

Sento la necessità di proporvi questo articolo passato sostanzialmente inosservato. Dopo appena due giorni dalla mio articolo (ecco il link), ecco che Biden (tutto come da me previsto), parla di cambiamento climatico. Tutto paga il fantomatico cambiamento climatico. E ripeto, appena due giorni fa scrivevo quanto segue.

A New York prove tecniche per la prossima emergenza globale. La città è avvolta da un fumo denso, il cielo non si vede, è tutto rosso, l’aria irrespirabile. Si consiglia l’uso della mascherina, di non uscire se non per motivi di massima urgenza, chi può viene invitato ad installare impianti di purificazione dell’aria. Questo perché in Canada sono scoppiati contemporaneamente 200 incendi di immani proporzioni, ovviamente di origine dolosa. Ma c’è da scommettere che la mano criminale che ha appiccato il fuoco e scatenato l’inferno non è quella dei piromani, perché l’obiettivo è sempre lo stesso: far passare l’idea del cambiamento climatico, che in futuro potrebbe portare a nuove restrizioni e lockdown. 

Attenzione 

Terrorismo? No, la verità. Ma per ogni verità che conosciamo e che portiamo alla luce, contemporaneamente va all’aria l’ennesimo disegno criminale delle élite globaliste e dei padroni universali del mondo. Ecco perché ne parlo, affinché giunga loro il fatto che noi sappiamo e non ci caschiamo. Ecco il senso del mio ripetitivo “la scorsa volta si è salvato soltanto chi ha resistito, la prossima chi saprà”. Continuiamo ad informarci, continuiamo a stare nella verità, nel giusto, perché così facendo non vi è dubbio alcuno: vinceremo noi, e cambieremo in meglio il mondo. 

Davide Zedda

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Editoriale del 13 Giugno 2023

Con la morte di Silvio Berlusconi (non starò certo qui a ripercorrere le tappe della sua vita), si conclude un ciclo politico iniziato nel 1994, e sotto traccia ben prima. Dopo la prima Repubblica, oggi muore la seconda Repubblica. Il sistema dei partiti italiani (e più in generale la politica italiana), non saranno più la stessa cosa. Nasce oggi la terza Repubblica, e forse al contempo muore definitivamente la Repubblica così come la si è sempre raccontata.

Ora 

Ora sempre più velocemente si scivolerà in quella che sarà la fase del caos più totale e senza più nessun punto di riferimento. L’astensione al voto è ai massimi storici, mai così alta, il distacco e lo strappo tra la politica e la vita reale del Paese non è più riducibile. Non ci sono più leader, non esistono più punti di riferimento. Una fase di caos (quella che scoppierà in primis in seno a Forza Italia, e più in generale nel Paese), che molto probabilmente porterà (così come ci racconto fin da settembre 2022), anche (seppur non nell’immediato), alla caduta del Governo Meloni, che senza i voti di Forza Italia non può stare in alcun modo in piedi.

Conclusione 

Unite i puntini, dopo il Governo Meloni non c’è più nulla. Non perché il Governo Meloni sia importante o stia facendo bene (assolutamente no), ma perché è evidente a chiunque, tranne a chi non vuole o non riesce a capire, che oggi è definitivamente morta la politica italiana così come la si è sempre vista e interpretata. E non esiste una alternativa a questa (per quanto squallida), politica italiana. Oggi è un giorno storico.

Davide Zedda

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Editoriale 12 Giugno 2023

Si fa un gran parlare delle città dei quindici minuti, anche qui sul canale sono stati proposti tanti contenuti e continuerò a farlo. Perché è giusto sapere, conoscere, comprendere, sollevare dubbi, domande, riflessioni. Ma alla domanda che più volte mi è stata avanzata in privato, ovvero “arriveremo alle città dei quindici minuti?”, io rispondo qui pubblicamente così come in privato, che non vi è nessuna possibilità che ciò avvenga, almeno qui in Italia. 

Mentre all’estero ci sono delle realtà che per le loro stesse caratteristica urbana, urbanistiche e per servizi offerti, e di prossimità degli stessi, sono di fatto già delle città dei quindici minuti ancor prima che venisse creta l’idea delle città dei quindici minuti (l’elenco delle città è lunghissimo e si trovano in tutto il mondo), in Italia non vi è modo di imporre o sperimentare seriamente le città dei quindici minuti, per il semplice motivo che il modello urbanistico e sociale italiano non permette in alcun modo la loro realizzazione. 

Non siamo (giusto un esempio), in un paese del nord Europa dove da sempre le città sono organizzate per avere tutto in quindici minuti nell’arco di ottocento metri. Casa, lavoro, scuola, parchi, negozi, sanità, sport, tempo libero, e tutto ciò che serve al vivere quotidiano, è già così da sempre. Va da sé che o nasci così, o non lo puoi diventare, almeno in Italia è così. Vi immaginate Napoli città dei quindici minuti? E che fai, la radio al suolo e poi la ricostruisci? Qualsiasi città italiana non è adatta per struttura e cultura a diventare una città dei quindici minuti. 

Davide Zedda

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Editoriale 11 Giugno 2023

[Oggi]

Padova, Lunedì 11 Giugno 1984: ore 12:45.

Moriva il più grande uomo politico italiano (al pari di Aldo Moro, pur nella diversità) della nostra storia repubblicana.

Era sardo, si chiamava (anzi si chiama) Enrico Berlinguer.

Nel pomeriggio, “L’Unità” usciva in edicola con questa dolorosa e bellissima edizione straordinaria.

Appresa la notizia della scomparsa, mio nonno abbassò le tapparelle di casa in segno di lutto: “È finito tutto”, mi sussurrò con un filo di voce strozzata dal dolore nel giorno dei funerali che seguimmo insieme in Tv. E nonno (che vedeva avanti di decenni) aveva pienamente ragione.

Sì, con la morte di Aldo Moro ed Enrico Berlinguer è davvero finito tutto.

Il testamento di Enrico Berlinguer

“Siamo di fronte ad un momento pieno di insidie per le istituzioni della Repubblica”, queste, invece, le ultime drammatiche, terribili e profetiche parole di Berlinguer dal palco di Padova.

“Noi siamo convinti che il mondo, anche questo terribile, intricato mondo di oggi può essere conosciuto, interpretato, trasformato, e messo al servizio dell’uomo, del suo benessere, della sua felicità. La lotta per questo obiettivo è una prova che può riempire degnamente una vita”.

“Da giovane ho fatto una scelta di vita: stare dalla parte dei più deboli, degli sfruttati, dei diseredati, degli emarginati. E lo farò fino alla fine della mia vita”.

“Noi vogliamo una società che rispetti tutte le libertà, meno una: quella di sfruttare il lavoro di altri esseri umani, perché questa libertà tutte le altre distrugge e rende vane”.

“Lavorate tutti, casa per casa, azienda per azienda, strada per strada, dialogando con i cittadini, con la fiducia per le battaglie che abbiamo fatto, per le proposte che presentiamo, per quello che siamo stati e siamo”.

“Se i giovani si organizzano, si impadroniscono di ogni ramo del sapere e lottano con i lavoratori e gli oppressi, non c’è scampo per un vecchio ordine fondato sul privilegio e sull’ingiustizia”.

“Ci si salva e si va avanti se si agisce insieme e non solo uno per uno”.

Queste frasi (in tutta la loro veridicità e lungimiranza) ci riportano ad un uomo mite e coraggioso che ha lasciato un ricordo indelebile, dolce e struggente.

Perché Enrico Berlinguer (così come Aldo Moro) è stato capace (dall’alto della sua indiscutibile, integerrima ed assoluta rettitudine morale) di vedere al futuro come pochi. Anticipandone le risultanze di almeno 40 anni.

Davide Zedda

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Editoriale del 10 Giugno 2023

Con questo editoriale voglio ringraziare i canali che hanno condiviso le mie informazioni in merito al cosiddetto green pass mondiale perenne, che come dimostrano i documenti che vi ho presentato, non esiste. Ho saputo che in particolare sul canale di Riccardo Fortin e in quello di Grazia del Comitato Fortitudo sono piovute aspre critiche, perché gli utenti hanno deciso che il certificato verde mondiale e perenne esiste ed è il tempo di vivere male e nella paura, nel terrore e facendo terrorismo. In più sono stato accusato di buonismo. 

Parliamoci chiaro 

È compito di un giornalista dire sempre e soltanto la verità, ed io vi ho raccontato anche stavolta, soltanto la verità, perché il certificato verde mondiale perenne non esiste. Se dire la verità è buonismo, perfetto, sono un buonista. Se non dire bugie e non fare terrorismo equivale ad essere buonista, bene, io sono buonista. Se invitare le persone a vivere senza terrore, ma informate al meglio, a non farsi rubare la vita dai profeti di sventura e dai professionisti del terrore, ciò significa essere buonisti, bene, allora lo sono. Se invitare le persone a sganciarsi da questa bolla di terrore, così come dalle tante altre bolle di terrore che fanno parte della nuova strategia della tensione, significa essere buonisti, allora sì, sono buonista. Perché vedete, vi vogliono impauriti e disinformati, dunque impreparati. Perché la scorsa volta si è salvato chi ha resistito, la prossima solo chi saprà. Ecco perché il sistema vi vuole nel panico e impreparati.

Conclusione 

Continuerò a lavorare in scienza e coscienza offrendovi il meglio, e continuerò (costi quel che costi), a raccontarvi sempre e soltanto la verità, bella o brutta che sia, perché ovviamente quando ho anticipato notizie per nulla belle, allora mi si è dato del terrorista. E sì che di notizie brutte ne ho date!

Davide Zedda

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Editoriale del 9 Giugno 2023

Con questo editoriale passo e chiudo il discorso relativo all’inesistente Green Pass mondiale eterno. Ma facciamo un passo indietro, perché dopo esser intervenuto con un articolo alle 22:00 di lunedì, alle 06:30 di martedì alle 11:00 di martedì, alle 13:00 di martedì, stamani alle 6:30, il panico regna ancora sovrano, c’è perfino chi ha cancellato le proprie vacanze per la convinzione di dover mostrare il certificato vaccinale digitale, dunque essere in regola con la vaccinazione Covid. Insomma, delirio totale. 

Cosa c’è di nuovo

Come già evidenziato, le parti (O.M.S. e Commissione Europea), non hanno firmato nessun documento per imporre (cosa che comunque non possono in alcun modo fare, vedi editoriale di ieri alle 11:00), un green pass mondiale. Hanno però diramato un terroristico ed errato comunicato stampa (poi ovviamente sui giornali e cavalcato senza pietà né conoscenze in materia dai profeti di sventura e dai professori del terrore), anticipati stavolta dalle testate giornalistiche on line che hanno riportato come da prassi il comunicato stampa. È semplicemente ridicolo che coloro che si dicono anti sistema ed anti mainstream facciano poi terrorismo utilizzando il mainstream. Non so se è chiaro! 

Il comunicato stampa 

Si apprende essere stato scritto da un funzionario U.E. in scadenza di mandato, e che lo abbia reso fuorviante e terroristico per fare un favore a Gates ricevendo in cambio importanti benefici personali. La Commissione Europea non ha smentito il Green Pass mondiale perenne per il semplice motivo che esso non esiste. 

Non solo 

State certi (in questo singolo caso), le Tv non avrebbero parlato d’altro. Ed invece. Non per nascondere la verità, ma perché non è successo nulla. Questo terzo editoriale non può bastare per spiegare tutto: leggete, guardate e ascoltate tutti i contenuti sopra indicati. Grazie.

Davide Zedda

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