Categoria: Editoriale (Pagina 49 di 51)

Editoriale del 29 Maggio 2023

Necessito ritornare sull’argomento per centrare meglio il punto, per completare il discorso nel suo complesso. Come ben sappiamo con la Geoingegneria si possono scatenare piogge anche di entità devastante. E se crisi climatica deve essere, occorre fare di tutto per raggiungere gli obiettivi green che si sono prefissati che stiamo costantemente analizzando.

Magari fanno piovere tantissimo dopo un lunghissimo periodo di siccità e dunque comunque non c’è acqua. Oppure passeranno la necessità di farci mangiare in un determinato modo (vedi cibi sintetici e farine di insetti), perché faranno arrivare anche la carestia. E poi (questo è un ulteriore elemento da considerare) pur senza fare allarmismi, dobbiamo essere consapevoli che i padroni universali del mondo vogliono ovviamente il nostro male, il controllo sulle popolazioni, il controllo sulla singola persona, il tutto attraverso la tecnica delle emergenze e del panico. Non più e soltanto dividere ed imperare, ma sempre e comunque imperare grazie allo strumento della paura. Non meraviglierebbe neppure un razionamento di cibo e acqua causa cambiamento climatico, come direbbero loro, la necessità lo impone, mi sembra già si sentirli.

E poi le pressioni psicologiche ed economiche: la casa deve essere green, la macchina indem, il mangiare come diciamo noi e via dicendo. Ed è qui che passa il concetto del green pass, perché esso non ha nulla a che vedere con le vaccinazioni. E del green pass del futuro ne abbiamo parlato dettagliatamente negli scorsi giorni.

E nel nome del cambiamento climatico e dei disastri ambientali creati ad arte come inondazioni, freddo, caldo, siccità, terremoti e via dicendo, pensate non siano capaci di puntare ai lockdown climatici? 

Continuate ad unire i puntini… Prima li smascheriamo e prima verranno fuori con le mani alzate.

Davide Zedda

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Editoriale del 28 Maggio 2023

L’accoglienza che i cittadini di Cesena hanno riservato alla Von Der Leyen è qualcosa di disgustoso. Applaudita, strette di mano, foto e canti. Tipico atteggiamento da popolo schiavo e fedele allo straniero. Tipico atteggiamento di un popolo schiavo fedele al padrone e potente si turno. Tipico atteggiamento italiano. Tipico atteggiamento di chi non riesce a discernere la differenza tra chi va lì per fare passerella piuttosto che per portare risposte ed aiuti concreti, che a quanto pare (come ovvio e prevedibile), al di là delle belle parole, dall’Europa non ci saranno. 

Sia chiaro 

Ovviamente non tutto il popolo Emiliano e romagnolo è così, non tutti gli italiani sono così, addirittura c’è la possibilità che quel tipo di accoglienza alla Von der Leyen sia stato un ciak si gira, ma pur sempre c’è qualcuno che ha detto sì, c’è qualcuno che ha accettato di partecipare a quella pagliacciata, che non aveva nulla di utile il un momento dove ancora oggi le case e le strade sono sommerse d’acqua. Emergenza era ed emergenza è ancora oggi, la Von der Leyen doveva vedere soltanto quella. Senza applausi, senza foto, senza canti. Basta retorica, comunque sia andata. Basta spettacolo, basta con l’essere servi. Hanno applaudito colei che poco dopo ha sostanzialmente detto che per la ricostruzione l’Europa non darà un soldo. Basta! 

Conclusione 

Per quanto non sia semplice, che l’Italia possa al più presto ritornare sovrana, anzitutto della propria moneta. Via l’Italia dall’Europa, via l’Italia dalla moneta unica. Via! È perfino una questione di dignità. Ritorniamo ad essere i padroni di noi stessi, non più servi dell’Europa e degli USA. 

Davide Zedda

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Editoriale del 27 Maggio 2023

Ne sto parlando negli audio, che ovviamente non tutti ascoltano. Credo che il tema che ora vado a trattare meriti uno spazio, ed ho scelto il present. La libera informazione è il presente ed il futuro dell’informazione. Mai come ora ha assunto un ruolo fondamentale, decisivo per le sorti di milioni di persone. Il sistema mainstream è saltato, ovviamente va avanti, non chiude, perde pubblicato ma resta forte, e da decenni non ha più una funzione informativa ma manipolatrice delle menti. Ed allora, ecco che la libera informazione (da non confondere con i profeti di sventura ed i professionisti del terrore), assume un ruolo fondamentale, centrale, come detto, decisivo. 

Attacco 

Mai come ora La libera informazione è a rischio, proprio perché seguita da milioni di persone, certo, una minoranza della popolazione, ma una minoranza attenta e pericolosa, in grado di far saltare qualsiasi piano messo in campo dal sistema. E proprio il sistema, per mano dei padroni universali del mondo, nutre il sogno bagnato di vedere chiudere e morire le più importanti e genuine realtà di libera informazione, perche pericolose, perché capaci di resistere, anticipare ciò che accadrà, di fatto, capaci di mandare con le gambe all’aria ai loro loschi e sporchi progetti. 

Conclusione 

Per ciò che mi riguarda sto dando il massimo, moltiplico i servizi a voi offerti, garantisco un servizio in pubblico e in privato 365 giorni all’anno, lavoro sempre in scienza e coscienza per offrirvi sempre il meglio, perché il bene collettivo viene prima di quello personale. Non vi è alcuna possibilità di speculazione, il mio è un lavoro pesante ed importante, e ne sento tutta la responsabilità. Vorrei semplicemente poter sopravvivere di questo lavoro, e per restare aperto, questo Canale. necessita del vostro aiuto. Grazie in anticipo a chi interverrà con una libera donazione.

Davide Zedda

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Editoriale del 26 Maggio 2023

Come ben sappiamo con la Geoingegneria si possono scatenare piogge anche di entità devastante. E se crisi climatica deve essere, occorre fare di tutto per raggiungere gli obiettivi green che si sono prefissati che stiamo costantemente analizzando come nell’Editoriale delle 11:00 di ieri. 

E poi magari fanno piovere tantissimo dopo un lunghissimo periodo di siccità e dunque comunque non c’è acqua. Oppure passeranno la necessità di farci mangiare in un determinato modo (vedi cibi sintetici e farine di insetti), perché faranno arrivare anche la carestia. Insomma, senza fare allarmismi, dobbiamo essere consapevoli che i padroni universali del mondo vogliono ovviamente il nostro male, il controllo sulle popolazioni, il controllo sulla singola persona, il tutto attraverso la tecnica delle emergenze e del panico. Non più e soltanto dividere ed imperare, ma sempre e comunque imperare grazie allo strumento della paura.

E poi le pressioni psicologiche ed economiche: la casa deve essere green, la macchina indem, il mangiare come diciamo noi e via dicendo. Ed è qui che passa il concetto del green pass, perché esso non ha nulla a che vedere con le vaccinazioni, altrimenti non si chiamerebbe così. E del green pass del futuro ne abbiamo parlato dettagliatamente nell’Editoriale delle 11:00 di ieri. 

E nel nome del cambiamento climatico e dei disastri ambientali creati ad arte come inondazioni, freddo, caldo, siccità, terremoti e via dicendo, pensate non siano capaci di puntare ai lockdown climatici? 

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Davide Zedda

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Editoriale del 25 Maggio 2023

Parliamo di Green Pass, ma niente panico e riflettiamo insieme. Intanto riavvolgiamo il nastro, perché L’App Immuni è stata la prova generale del Green Pass, che come ben sappiamo è stato utilizzato durante la farsa pandemica per le vaccinazioni e le guarigioni. Se non ti vaccinavi o non ti ammalavi per poi guarire, non avevi diritto al Green Pass, dunque ad una vita normale. Bene, anzi, male. Ma andiamo avanti. Da sempre (fin dal principio), vi racconto che il Green Pass non è stato soltanto utilizzato nel periodo Covid, di più, lo si è sperimentato. Perché il Green Pass non ha nulla a che vedere con Covid e vaccinazioni, infatti, il significato del Green Pass, sta nel suo stesso nome e riporta al Concetto green. 

Dunque 

Detto che sta a noi impedire che venga nuovamente utilizzato, non è difficile pensare e capire che in un mondo che spinge sempre più sul tasto della farsa climatica e del cosiddetto green, non possa essere nuovamente rispolverato il Green Pass per questioni green e di contrasto a quello che loro chiamano cambiamento climatico, che forse sarà anche in corso, ma che ben sappiamo non è sostanzialmente causa dell’uomo, né l’uomo può arginare il cambiamento climatico. Ciò che può fare l’uomo (attraverso la Geoingegneria), è modificare il meteo. A piacimento.

Futuro 

Il Green Pass potrebbe essere quel codice QR che attesta che la tua casa è green, diversamente non la puoi utilizzare, affittare o vendere, e magari ti viene espropriata. Se la tua macchina non corrisponde ai parametri green, magari non la potrai usare o non potrai girare in determinate strade. Perfino il cibo e l’acqua, potrebbero essere soggetti ad un Pass. Se mangi i cibi che diciamo noi, paghi poco, altrimenti paghi tanto. Giusto degli esempi, uno spunto di riflessione. Che condivido volentieri con voi.

Davide Zedda

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Editoriale del 24 Maggio 2023

Non possono certo ammettere il fatto che l’Italia è al centro di un nuovo immenso esperimento a livello mondiale di geoingegneria applicata al clima! Eppure è così, e ne abbiamo prove concrete già analizzate. Intanto ai nostri governanti non resta che mentire e prepararci al peggio con frasi ad effetto che scaricano sulla natura ciò che invece è artificiale. Secondo Musumeci (as esempio), ciò che è accaduto in Emilia Romagna dimostra che il processo di tropicalizzazione ha raggiunto l’Italia. Ed attenzione alla frase “nulla sarà più come prima”, non ci è nuova, vero? 

E poi 

Fra qualche mese (prosegue, dunque c’è carne sul fuoco), non ci sarà più nessuno che potrà dire “una cosa così non l’ho mai vista”. E poi ancora (evidentemente sa), non ci si dovrà più chiedere se accadrà. ma quando accadrà (sa tanto di agenda), e poi ovviamente la boiata che lega quanto accade nei nostri cieli al cambiamento climatico, elemento sul quale nulla o quasi può fare l’essere umano, a differenza del meteo, sul quale l’uomo può tutto. 

Sentenza finale 

Sembra quasi una minaccia, ma è una sentenza: “questo processo di tropicalizzazione ci ha abituati, o ci abituerà a lunghissimi periodi di siccità e brevissimi periodi di intensa pioggia”. 

Prossima e eleganza globale

L’acqua, che arriverà perfino ad essere quotata in borsa. Se ne vuoi sapere di più in anteprima, clicca qui e ascolta il mio Podcast.

Davide Zedda

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Editoriale del 23 Maggio 2023

Come si fa a dire che lei è miglior degli altri, io proprio non lo so. E con questo editoriale vi faccio una breve cronaca degli ultimi giorni della Meloni, ultimi intesi come cosa ha fatto in questi ultimi giorni. Dopo aver partecipato al G7, ha fatto rientro anticipato in Italia per recarsi in Emilia Romagna, ovviamente nessun ministro sul luogo, né prima, né con lei, solo e soltanto lei.

Un passo indietro 

Il G7 si è svolto in Giappone, dove i potenti del mondo (tra le altre cose), non è uno scherzo, sono andati a rendere omaggio alle vittime della bomba di Hiroshima. Cioè, loro che stanno da più di un anno armando fino ai denti l’Ucraina per far la guerra alla Russia, loro che stanno seminando morte e terrore per tutto il mondo, loro che spingono per arrivare allo scontro nucleare, rendono omaggio alle vittime di Hiroshima. Ovviamente era presente anche Biden, per la cronaca, la Meloni in abito bianco.

Poi 

La Ducetta (da oggi la chiamo così), ha fatto visita alle popolazioni dell’Emilia Romagna, senza un copione, dice lei, ma con una regia da istituto luce, dico io. Niente abiti della protezione civile, vestita semplice con pantaloni neri, maglietta verde, capelli raccolti, giro in elicottero, baci, abbracci, entrava nelle case per sincerarsi in prima persona come stessero le cose, pila in mano per scendere ai piani più bassi, non indossava orecchìni, praticamente zero trucco, immancabile foto con gli angeli del fango, poi tante belle parole alla stampa e via a Roma. 

Ecco, la Meloni vi ha nuovamente presi per il culo.

Davide Zedda

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Editoriale del 22 Maggio 2023

Non viviamo l’epoca delle pandemie, o più precisamente non solo quella, che peraltro c’è stata annunciata ufficialmente sia dai potenti del mondo che dai governanti locali. È certamente peggio, all’epoca delle pandemie hanno contemporanea sovrapposto l’epoca delle emergenze. Le creano da zero, a tavolino. 

Se ci soffermiamo su quella che loro definiscono climatica, e che non esiste, essa, affinché venga fatta accettare dalla maggioranza delle persone, va in qualche modo mostrata. Detto che il modello e lo stile narrativo, nonché lo strumento e la strategia di comunicazione sono identici a quelli utilizzati per il Covid, per i vaccini, per l’acqua, per l’energia, così è anche per il clima. 

Ma stavolta sono entrati pesantemente a gamba tesa. Ed in ballo (come per ogni emergenza), ci sono fiumi di denaro. Dalla tragedia dell’Emilia Romagna (che possiamo tranquillamente definire una strage), emerge che ci sono state azioni di bioingegneria, ma allo stesso tempo, in contemporanea, la follia delle dighe chiuse. L’obiettivo era trattenere il più possibile l’acqua per far passare l’idea che essa scarseggiasse. Poi, nel momento della grande pioggia, ecco il disastro: aprire le dighe per evitare che saltassero o tracimassero, ma non per necessità o siccità, ma perché come. E se tu sommi una pioggia senza precedenti, ad un mare d’acqua stoccata nelle dighe, ecco il crimine perfetto. 

E poi, dicevo, i soldi. Anche per la siccità (che non esiste), anche per il cambiamento climatico (che forse esiste, ma non dipende dall’operato dell’uomo), ci sono i soldi dello stato d’emergenza idrica e quelli del PNRR. Come per il Covid, una mangiatoia di Stato. 

Davide Zedda

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Editoriale del 21 Maggio 2023

Non solo Geoingegneria, perché la tragedia, o meglio l’azione criminale portata avanti contro i territori e le persone in Emilia Romagna, si scopre apparire come una manovra combinata il cui risultato, tra morte e distruzione, è sotto gli occhi di tutti. L’aereo ha fatto ciò che doveva fare, e così si è scatenato l’inferno. 

Ma non solo 

Apprendiamo direttamente dagli abitanti delle zone colpite dall’alluvione, qualcosa che va oltre (aggiungendosi), alla questione aereo. Si trova scritto anche nei giornali locali che è stata tenuta chiusa la diga Ridracoli. A che pro? Alimentare in nome della scienza con la H la farsa sull’emergenza idrica, dunque accedere allo stato di emergenza, dunque fare arrivare tanti soldi. Si dice che da marzo l’acqua della diga aveva tracimato già tre volte (a dimostrazione che non esisteva nessuna emergenza idrica), poi però ha davvero cominciato a piovere forte, hanno quindi aperto la diga per non farla crollare, cedere, implodere. Il muro d’acqua e detriti che ne è venuto fuori si è riversato sui fiumi ostruendo i ponti e creando le esondazioni.

Conclusione 

Se confermato, siamo al crimine. L’azione di Geoingegneria sommata a quanto descritto tra dighe e fiumi hanno determinino una strage, procurata e voluta. Siamo all’omicidio plurimo e al disastro ambientale. Deciso a tavolino. 

Davide Zedda

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Editoriale del 20 Maggio 2023

Non mi sottraggo alle considerazioni che mi avete fatto sia in privato su Telegram che via mail attraverso il mio sito. Oggetto del contendere (si fa per dire), l’aereo incriminato nella vicenda alluvione.

Considerazioni 

Ma quello è l’aereo del Giro d’Italia è un’affermazione degna di precedenti schemi di comunicazione come “non ti vaccini, ti contagi, contagi, ti ammali, lui, lei muore”, o ancora, “le armi salvano le vite”, Putin il cattivo, Zelensky il buono. Ma io non ragiono così. Non è che siccome la Tv mi dice che quello è l’aereo del giro d’Italia, allora ci credo. Non è che siccome esiste il sito internet dell’aereo del giro d’Italia, allora quello è davvero l’aereo del giro d’Italia. Come non possiamo neppure sapere se l’aereo è quello oppure un altro, sai che ci vuole a far comparire nelle app radar un aereo piuttosto che un altro! 

Caratteristiche 

L’aereo del giro d’Italia (chiamiamolo così), vola a settemila metri di altezza, avanza ad una velocità di 350 chilometri orari, compie manovre non certo tipiche di un bimotore ad elica a dodici posti, ma piuttosto di un velivolo ben più acrobatico. Da quell’altezza certamente potrebbe fare da ponte radio, ma si dice che serve per le immagini. Immagini con non può, sia per altezza che pr velocità, fornire. 

Ma non è tutto

Le immagini sono da sempre fornite dagli elicotteri ed ora dai droni, da settemila metri di altezza, per di più con le nuvole sotto, manco un caccia militare! E poi scusate: il giro d’Italia si svolge la notte? Non dubito del fatto di aver commesso errori e espresso imprecisioni, ma non cadiamo nella trappola che tutto ciò che ci raccontano è vero perché lo dice la Tv o internet. Vi ringrazio. Sono certo che potrete notare molte più stranezze rispetto a quelle da me evidenziate in questo editoriale semplicemente guardando il video di ieri delle 22:00. 

Davide Zedda

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