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Davide Zedda
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Pare che le acque si stiano calmando, pertanto concludo i miei interventi sulla questione App Io e It Wallet con questo editoriale che ovviamente non può portare con sé tutti il lavoro svolto in precedenza, mesi di lavoro e informazioni. Il pubblico più attento non ha perso nulla, ringrazio di cuore. Detto che It Wallet si concluderà miseramente come Immuni e id Pay di Colao (a proposito, che fine ha fatto mister Colao) il tanto temuto e sponsorizzato (dai profeti di sventura e dai professionisti del terrore) morirà nel nulla una volta che finiranno i soldi del finanziamento PNRR.
Tra video, scritti e dirette ho sviscerato tutto ciò che serve per capire che non si può aver paura di un qualcosa che sostanzialmente neppure esiste a meno che non lo si voglia far esistere da parte dei cittadini. I più preoccupati temono poi due cose, ma sono irrealizzabili. La prima è quella legata all’idiozia della chiusura del conto in banca.
Nessuna banca chiuderebbe un conto corrente (neppure il più piccolo) su imposizione di un governo. Non sono i governi che muovono le banche, ma le banche a muovere i governi. L’altra (che va per la maggiore) se possibile è addirittura meno percorribile. È quella legato al ci spengono la SIM card.
Detto che chi non ha uno smartphone (tantissimi, la popolazione italiana è composta da anziani) neppure si pongono il problema perché i loro telefoni non possono scaricare App e loro non sanno neppure come si scaricano, anche se App Io diventasse come It Alert (dunque forzatamente presente sul telefono) non ci sarebbe comunque nessuna possibilità di spegnimento o blocco della sim card.
Non esiste compagnia telefonica che intende perdere anche solo un cliente, anche in questo caso non è il governo che decide per le compagnie telefoniche bensì il contrario.
La Psy opp It Wallet la possiamo già mettere in soffitta insieme alle centinaia di bugie terroristiche messe in giro dai soliti noti (ben pagati dal sistema) in questi quattro anni.
Davide Zedda
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I lettori più attenti ricordano che mi ero ripromesso (dopo non poco materiale tra scritti e video non da oggi) di non tonare sul discorso It Wallet poiché credevo fosse sufficiente quanto già pubblicato. Ed in vece no, pare sia l’unico argomento del momento del momento, ed allora proseguo nella mia opera di disinnesco della bomba terroristico. Un editoriale oggi, la diretta di stasera delle 21:00, un editoriale domani.
Se non sarà chiaro e se non basterà, pazienza. Il mio l’ho fatto. Credo giusto far vivere nella paura chi si nutre di paura, peggio, vi sono persone che per poter vivere necessitano di star male. La paura più grossa è quella che così il governo ci potrà controllare. Ma va? Facciamo un piccolo esempio.
La patente non esiste soltanto nella forma conosciuta in plastica. I dati della patente sono sono ovviamente anche dentro grandi banche dati insieme a tutti gli altri documenti di qualsiasi genere e natura ed insieme a tutti i documenti di tutti gli italiani.
Tecnicamente possono essere rubati, allo stesso tempo il pieno controllo dello Stato sui nostri dati è già realtà. È lo Stato stesso che fornisce al cittadino quel documenti, della serie state tranquilli che le nostre cose i nostri dati, ogni singola informazione su ognuno di noi è da sempre in mano allo Stato.
Il peggio lo abbiamo già visto nel biennio 2020 2022, senza patente e tessera sanitaria digitale. Si chiamava green pass, decaduto per legge. Domani vi spiego l’impossibilità tecnica del blocco del sim card e del conto in banca.
Se vi siete persi i precedenti video e audio, clicca qui: ecco il link riassuntivo il tutto!
Davide Zedda
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Pare non sia esattamente così, pare che la storia sia completamente (o quasi) differente. Lo vedremo nel pomeriggio. A cosa mi riferisco? Ai danni procurati da Israele all’Iran dopo l’ultimo attacco. Facciamo così, ora i dati ufficiali, poi più tardi andremo a notare che qualcosa non torna. Chiusa questa parentesi, la vediamo tra poche parole, facciamo una considerazione su quanto sta accedendo in Libano.
Partiamo
Attacchi israeliani in Iran. Riepilogo:
Colpiti 20 obiettivi militari nelle province di Teheran, Ilam e Khuzestan. IDF: “Bombardamenti mirati e precisi”
Colpiti soltanto siti di produzione missilistica, radar e sistemi di difesa aerea, inizialmente anche in Siria e Iraq.
Le autorità iraniane parlano di “danni limitati”. Non ci sono vittime. Si sono sentite alcune esplosioni a Teheran
L’attacco è durato circa quattro ore. Sono ripresi regolarmente i voli nello spazio aereo iraniano
Ribadisco, qualcosa non torna e lo vediamo stasera.
E in Libano?
Sono certamente importanti i danni che lo stato di Israele sta arrecando in tutto il Libano Beirut compresa. Non vi è dubbio, c stanno usando anche bombe al fosforo bianco e all’uranio: criminali di guerra. Eppure non è un episodio sporadico quello dei soldati israeliani che piangendo disperati corrono via cercando di salvarsi la pelle. Cioè? Per chi non lo avesse ancora capito, Israele in Libano sta procurando morte e distruzione ma ora è in grave difficoltà per via della risposta militare del Libano sul proprio territorio contro gli invasori. Finirà peggio del 1996. Israele sogna la grande Israele, mai avrà il Libano (e non solo).
Davide Zedda
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Il gruppo dei BRICS, acronimo che dal 2001 indica le principali economie emergenti non occidentali (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica), dal 2024 si è allargato con l’entrata di cinque nuovi Paesi membri: Etiopia, Egitto, Iran, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti. Inizialmente anche l’Argentina doveva entrare a far parte dei BRICS+ ma lo scorso 30 dicembre il nuovo presidente Javier Milei ha annunciato che l’Argentina rinuncia a entrare nel gruppo.
Ma cosa significa in termini geopolitici questo allargamento dei BRICS?
Prima ancora di analizzare il significato geopolitico, ricordiamo che entrano a far parte ufficialmente dei Brics: Turchia membro Nato, Indonesia, Algeria, Bielorussia, Cuba, Bolivia, Malaysia, Uzbekistan, Kazakistan, Vietnam, Nigeria, Thailandia. Venezuela tenuta fuori da Lula. Tante le nazioni interessate, tantissime quelle in procinto di entrare a far parte dei Brics, ricordiamolo: non si tratta soltanto di una nuova moneta.
Analisi
Al vertice dei BRICS c’erano i leader di 36 Paesi mondiali che assieme rappresentano larga parte della popolazione mondiale e superano il PIL dei Paesi del G7. I BRICS ammettono al loro tavolo anche Paesi che non fanno parte dell’Occidente liberale e sono il gruppo geopolitico più rappresentativo del mondo. Ora sono il gruppo più influente del pianeta. Ad essere realmente isolato è soltanto il vecchio mondo unipolare. Putin e a Russia non sono per nulla isolati, e mentre si è fatta la storia, il mainstream ha sostanzialmente silenziato l’evento economico e politico più importante degli ultimi trent’anni, anche più. Inizia la caduta del dollaro, e la fine del predominio economico USA. l’Unione europea non può fare altro che scegliere se spegnersi o chiedere l’adesione ai Brics. La moneta unica europea così come la Ue fanno parte di quel mondo unipolare ormai sconfitto e morto che ha sempre e soltanto creato catene economiche e sacche di povertà. Prima solo in alcune nazioni, ora è in ginocchio perfino la Germania.
Sì è fatta la storia, nessuna quasi lo sa. Intanto a Washington e Bruxelles lo sanno: e tremano. Ultima nota in merito alla conferenza dei Brics: hanno unanimemente chiesto lo stop delle ostilità e dei massacri di Israele a Gaza, in Palestina e in Libano. A proposito, in Libano Israele sta beccando una sonora sconfitta nonostante il vile e nazista utilizzo di fosforo bianco e uranio: ma del crollo di Israele ne parliamo domani.
Davide Zedda
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Mi sono preso qualche ora dal verificarsi dei fatti per cercare di raccogliere il maggior numero di informazioni su quanto accaduto in Turchia. Per quanto il medioriente tutto mi rendo conto sia un argomento di nicchia che non tira a differenza ad esempio (pare non esista altro da quanti se ne parli) della farsa montata dalla falsa controinformazione, dai profeti di sventura e dai professionisti del terrore con specifico riferimento all’It Wallet, del quale ho gia parlato decine di volte smontandolo nei minimi dettagli. Quella merda sì, quella tira. (LINK AL PEZZO DI POCHI GIORNI FA).
Ieri
La Turchia ha subito un attentato terroristico, è stata colpita l’agenzia spaziale. Questo (ma guarda caso, ma non è un caso) dopo che Ordogan (a differenza di chiunque, in primis di tutto l’Occidente) ha giustamente e duramente criticato Israele per i crimini che lo Stato sionista nazista sta compiendo in Palestina e in Libano.
Sempre ieri
Il ministero della Difesa turco ha annunciato di aver colpito “32 obiettivi” del Pkk e dei suoi alleati nel nord dell’Iraq e in Siria, dopo l’attentato che ha provocato almeno 5 morti ad Ankara e che il governo ha attribuito al Partito curdo dei lavoratori.
“In conformità con i nostri diritti di autodifesa ai sensi dell’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite, è stata condotta un’operazione aerea contro obiettivi terroristici nel nord dell’Iraq e in Siria: un totale di 32 obiettivi appartenenti ai terroristi sono stati distrutti con successo”, riferisce il ministero in una nota, precisando che le “operazioni aeree continuano”.
Ma allora l’attentato non è stato fatto per mano di Israele? In realtà Israele ha in mano e gestisce buona parte del terrorismo in Iraq e Siria. Ma guarda caso! Quindi l’azione militare della Turchia non è stata compiuta direttamente sul territorio israeliano ma su cellule terroristiche in mano allo Stato sionista in Iraq e Siria, perché da lì è partito l’attentato da parte di Israele.
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Altro tema che va trattato in considerazione delle novità degli ultimi tempi è quello delle assicurazioni per le prestazioni sanitarie. Ben sappiamo che il servizio sanitario nazionale fa acqua da tutte le parti, le prestazioni sanitarie gratuite di fatto non esistono più, per sottoporsi ad una visita specialistica spesso occorrono degli anni.
Sempre più gli italiani si curano dunque privatamente (nelle strutture private) dove ormai si trovano i migliori medici praticamente in tempo reale.
Una minoranza degli italiani ha stipulato un’assicurazione sanitaria, che in un futuro non certo lontano sarà obbligatoria per ricevere le prestazioni sanitarie. Per intenderci come negli Stati Uniti.
Per cui se non sei assicurato non ricevi le prestazioni sanitarie. Ma come detto al momento in Italia non esiste una cultura assicurativa, quando si ha bisogno di una visita urgente o di una prestazione sanitaria urgente o più in generale non si vuole attendere i lunghi tempi della sanità pubblica, si va a pagamento da uno specialista in centri privati o convenzionati.
C’è chi invece ha stipulato un’assicurazione sanitaria (spesso sono offerte dalle aziende ai propri dipendenti) a costi vantaggiosissimi (pochi euro all’anno) che tolta la franchigia del 20% della prestazione sanitaria privata, tutto paga l’assicurazione.
Vale e copre l’intera famiglia se il lavoratore ha in carico il coniuge e la prole. Ma guarda caso (ma non è un caso) si sta rapidamente passando da situazioni economicamente molto vantaggiose a costi annui molto più alti.
Questo perché le assicurazioni ben sanno che il futuro ormai prossimo prevederà una sanità completamente a pagamento (prima) privatamente poi. Ed ovviamente il costo delle assicurazioni mediche varierà in base alla cartella clinica del singolo sottoscrittore della polizia. Più sei sano meno paghi e viceversa. Ci siamo, la strada è segnata. Bene ha fatto (nonostante i pesanti rincari) chi ha da tempo sottoscritto un’assicurazione per le prestazioni mediche private, perché tra qualche anno costeranno cento volte in più le attuali.
Davide Zedda
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